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La leggenda di Malcontenta

Villa Foscari si trova nei pressi di Mira, in provincia di Venezia.

L'edificio sorge su un basamento che separa il piano nobile dal suolo e gli conferisce magnificenza, sollevandolo su un podio che ricorda un tempio antico. È una dimostrazione della maestria di Palladio nell'ottenere effetti monumentali utilizzando materiali poveri come intonaco e mattoni, infatti nel 1996 è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.



Secondo quanto narrato dalla leggenda, il fantasma che infesta la Malcontenta sarebbe quello di una dama, Elisabetta Dolfin, rimasta relegata tra quelle mura.

Era stata costretta a scontare la pena in solitudine per aver avuto una vita dissoluta e licenziosa.


Elisabetta era vedova e sposó Nicoló Foscari.

Il loro matrimonio non ebbe fortuna, giravano voci circa la sua infedeltà, tanto da portare il nuovo marito ad esiliarla in uno stato di clausura.

Il parco della villa era incolto e pieno di erbacce tanto che non si spiega come la donna sia riuscita a sopravvivere dal momento che nessuno le portó mai del cibo o visse con lei nella villa.


Non si sa precisamente quanto tempo abbia passato rinchiusa. Alcuni dicono che siano stati gli ultimi 30 anni della sua vita, raccontando di non averla mai vista uscire dalla villa o affacciata ad una finestra.


L'origine del soprannome Malcontenta ha due versioni: per alcuni deriva da "Brenta mal contenuta" perché il fiume Brenta straripava spesso; per altri il nome serve per ricordare lo scontento degli abitanti di Padova e di Piove di Sacco riguardo la costruzione del Naviglio del Brenta.


Il fantasma della Malcontenta avrebbe le sembianze di una donna bellissima, viso candido incorniciato da splendidi capelli rossi e un abito lungo nero scollato sulla schiena e grandi occhi nei quali, secondo chi afferma di averla vista, si può scorgere il riflesso del desiderio di libertà.



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